Il ministro delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), Adolfo Urso, ha recentemente annunciato che le misure del Piano Transizione 5.0 per sostenere l’innovazione digitale e green saranno automatiche, senza richiedere alcuna istruttoria preventiva da parte della pubblica amministrazione. Questa notizia è stata accolta con entusiasmo dagli industriali, che avevano espresso preoccupazioni riguardo a possibili ostacoli burocratici nell’accesso agli incentivi.
Urso ha sottolineato che il nuovo Piano Transizione 5.0 si baserà su tre principi fondamentali: misure più forti, ampie e certe. Riguardo all’intensità delle agevolazioni, il ministro ha affermato che si mira ad aumentarle e rafforzarle rispetto alla versione precedente, poiché erano state dimezzate dalla Legge di Bilancio per il 2022.
Inoltre, il Piano Transizione 5.0 dovrà essere orientato verso una doppia transizione, unendo gli obiettivi della transizione digitale e green. Questo approccio mira a incentivare entrambe le transizioni simultaneamente e a livello sistemico.
Un altro punto cruciale del nuovo Piano è la certezza delle agevolazioni. Le imprese spesso si sono viste contestare i crediti maturati durante l’accertamento, un rischio che il governo intende eliminare. Per farlo, è necessario introdurre l’automatismo delle misure, evitando ritardi dovuti alle procedure burocratiche della pubblica amministrazione.
Per garantire la certezza e la trasparenza del processo, Urso ha annunciato l’imminente arrivo di un DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) che regolamenterà i controlli e l’assegnazione delle agevolazioni.
Un punto importante da considerare riguarda la fonte di finanziamento del Piano Transizione 5.0. Il Governo è in attesa della risposta da parte della Commissione Europea sull’utilizzo dei fondi del RePowerEU e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Solo dopo aver ottenuto questa certezza, il Piano potrà essere finanziato e reso operativo.
Oltre alle misure e alle agevolazioni previste dal Piano, è essenziale considerare le strutture e le realtà sul territorio che lavorano per il trasferimento tecnologico e la formazione necessari per raggiungere gli obiettivi del Piano Transizione 5.0. Fin dall’anno 2018, sono stati creati otto Competence Center nazionali e 37 European Digital Innovation Hub (EDIH) per sostenere la transizione digitale e green.
Tuttavia, l’Italia ha l’obiettivo di raggiungere almeno 50 centri di trasferimento tecnologico. Per questo motivo, il Mimit sta avviando una gara per individuare ulteriori sei centri di trasferimento tecnologico, incluso il coinvolgimento di associazioni di categoria per raggiungere un vasto numero di imprese sul territorio nazionale.
Affinché questi nuovi centri di trasferimento tecnologico possano essere riconosciuti istituzionalmente e ricevere supporto finanziario, è necessaria una modifica del PNRR, la cui approvazione è attesa entro il 31 agosto, al fine di rendere operative le nuove strutture nel corso del 2024.
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